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parliamo di meditazione

  • Femi
  • 11 mar 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Le persone si identificano con la propria mente - sono quello che penso - quindi ad esempio se c'è tristezza sono triste - se c'è collera sono in collera - non c'è distanza tra me stesso e le mie emozioni.

Lo stato di meditazione permette di riconoscere una tristezza presente in me - e questo vuol dire: io non sono triste, è la tristezza che è dentro di me; e questa distanza mi permette di accoglierla.

Siamo come automi - se accadono cose piacevoli siamo felici se cose spiacevoli siamo distrutti - finchè non scopriamo questa distanza. La meditazione rende le esperienze equanimi.

E la salute migliora quando c'è calma interiore.

la mente e l'ego funzionano insieme, l'uno alimenta l'altra. L'ego è costruito sulla paura ed è la salvaguardia della specie. E la mente analizza - cosa? tutto! - tutto quello che sa - ma sa poco ed è questo il problema.

La mente non ha accesso alla conoscenza - ha accesso alla memoria - la mente non è saggia.

La conoscenza è accessibile grazie alla meditazione - cos'è la conoscenza? - è la scoperta di quello che siamo - piani superiori che abitiamo senza saperlo.

la meditazione NON è - come alcuni erroneamente credono - il controllo della mente - è un passaggio verso un'altra parte di noi.

Esistono 2 poli opposti - STHIRAM e SUKHAM - tonicità e lasciar andare - imparo a tenermi al centro di queste due forze e lo spazio di meditazione si apre.


La foto è una ripresa all'alba del giardino dell'Institut Des Arts De La Voix di Patrick Torre

 
 
 

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